Progetto rivolto alle classi 5°scuola secondaria di secondo grado IPSS “Bartolomeo Montagna” – indirizzo socio-sanitario

Il progetto ha l’obiettivo di sensibilizzare l’ambito della scuola rispetto alle tematiche che riguardano la perdita, la malattia e la morte, quale sfida pedagogica irrinunciabile e possibilità di promozione di un cambiamento socio-culturale.

L’intervento si focalizza sulle diverse sfumature della vita a cui appartengono vissuti di perdita come i cambiamenti normali del ciclo evolutivo fino ad arrivare ad eventi più invalidanti quali i limiti fisici, le malattie, i lutti. Esso mira a sostenere i ragazzi nell’esprimere ed elaborare i propri pensieri ed emozioni costruendo insieme degli strumenti di resilienza. Parallelamente ci si propone di sostenere le risorse di insegnanti e di genitori, investiti di un ruolo fondamentale in termini preventivi.

Il progetto inoltre permette di offrire conoscenze e promuovere riflessioni sui principi che muovono le cure palliative al fine di orientare i ragazzi che stanno per entrare nel mondo del lavoro.

Più in generale il percorso può favorire la diffusione di una cultura che riconosca e valorizzi un dialogo sulla dignità della vita, sulla malattia e la morte ed essere occasione per una trasformazione positiva dell’atteggiamento rispetto a tali tematiche, elemento particolarmente rilevante nell’ambito della formazione di futuri operatori del settore socio-sanitario.

L’Istituto Bartolomeo Montagna ha mostrato una particolare ed encomiabile sensibilità ed interesse per il nostro progetto e per il desiderio di avvicinare i ragazzi al mondo delle cure palliative, tema che viene trattato nel loro curriculum formativo.

In particolare, il progetto è stato attuato nelle cinque sezioni delle classi 5° con tre incontri laboratoriali per gruppo classe condotti dalle psicologhe e psicoterapeute dr.ssa Alice Corà e dr.ssa Michela Capraro. Il percorso con ciascun gruppo classe è stato molto attivo e creativo con spunti a partire dalla filmografia (Il viaggio di amelie), produzioni artistiche, momenti di musica ed improvvisazione teatrale unitamente ad un approccio narrativo e di libera condivisione. I temi dei tre incontri sono stati: i limiti e la perdita, il ruolo della cooperazione e della condivisione e il valore della dimensione interpersonale nel superamento delle perdite dove sono intervenuti il Nostro Presidente dr. Marco Visentin e il Vice Presidente Chiara Mantovan.

E’ seguito un incontro formativo sulle cure palliative co-condotto da diverse figure dell’equipe dell’hospice: il Direttore dr. Pietro Manno, gli infermieri Alberto, Annalisa, Daniela, Erika e l’operatore Francesca, i volontari Antonella, Carlo e Marisa. Il momento è stato pensato in modo molto dinamico con interventi a più voci, storie ed esperienze narrate, video divertenti di autopresentazione, giochi ed il coinvolgimento dei ragazzi stessi.

Le ricadute finora raccolte da parte dei ragazzi delle quinte (40 risposte) ci hanno confermato che stiamo andando nella direzione giusta! L’80% dei ragazzi ha visto soddisfatte le sue aspettative, l’87,5% sente di aver avuto la possibilità di esprimere le sue emozioni ed i suoi vissuti legati alle esperienze di perdita. L’82,5% ha riferito di essere abbastanza o molto soddisfatto del progetto Il Ponte Arcobaleno e il 95% dei giovani raccomanderebbe questo percorso ad altri ragazzi. Il riscontro più importante è stato vedere come fin dal primo incontro i ragazzi ci abbiano detto che si sono sentiti più uniti, un risultato davvero incredibile soprattutto per alcune classi che ci avevano segnalato di importanti conflitti che influivano sul clima del gruppo classe. Aver permesso di aprirsi ed ascoltare in modo empatico di fronte ai compagni ha creato una grande vicinanza che conferma come il contatto con le emozioni universali della perdita rafforzi la resilienza e aumenti il supporto reciproco.

Perché il percorso continuasse a far crescere i suoi frutti, è stato attuato un intervento di peer-education che ha visto gli alunni formati coinvolti attivamente e con viva passione nel sensibilizzare le classi 4° dell’indirizzo socio-sanitario ed alcune terze.

Il percorso è stato esteso anche agli alunni della scuola serale con due incontri a classi congiunte. Il primo incontro ha introdotto il tema della perdita, l’associazionismo e gli aspetti specifici dell’assistenza al malato grave; nel secondo incontro le classi hanno incontrato i suddetti operatori dell’hospice e in questo caso sono stati con noi come medico palliativista la dr.ssa Chiara Facchin, che opera soprattutto presso il domicilio, e come volontari Mariarosa e Vincenzo. Ci ha colpito la profondità delle loro riflessioni che è arrivata al cuore dei punti di forza e delle criticità di questo ambito di lavoro.

Un intervento importante ha coinvolto la formazione ad un gruppo di insegnanti motivati ed attivamente coinvolti. Gli incontri sono stati tre di due ore ciascuno, con una metodologia mista di tipo teorico-esperienziale. Le tematiche della formazione hanno riguardato: il contesto socio-culturale attuale, attraversare diverse forme di perdita, il rapporto personale con i temi di perdita; l’esperienza di malattia dal punto di vista psicologico, strumenti per gli insegnanti; l’elaborazione del lutto, spunti su interventi di prevenzione a diversi livelli nella scuola. I partecipanti ci hanno rimandato un elevato livello di soddisfazione ed il desiderio di poter continuare questo tipo di incontri, evidenziando un bisogno di confronto e condivisione maggiore. Qualcuno ci ha scritto in una scheda raccolta che si sente così cambiato: “ho meno timore di avvicinarmi ad una persona che soffre a causa di un lutto”, altri hanno acquisito l’importanza di rispettare i tempi e le emozioni e che “si può anche non fare, l’importante è esserci” e si sono portati a casa “strategie creative per un’elaborazione collettiva”.

A maggio incontreremo i genitori dell’Istituto che ci prefiggiamo di sensibilizzare sull’importanza del dialogo e del supporto familiare nel superare momenti di perdita.

Da sempre, infatti, riteniamo fondamentale lavorare in parallelo su genitori ed insegnanti perché possano sentire di avere maggiori strumenti e possano incarnare un modello in cui poter affrontare ed attraversare più serenamente le perdite.

In tutte le diverse attività ci hanno accompagnati un gruppo di volontari dedicati al progetto che hanno portato la loro testimonianza personale e hanno vissuti l’intensità di questi preziosi momenti.

Ringraziamo di cuore l’Istituto Montagna per aver creduto e sostenuto il nostro progetto, i ragazzi, gli insegnanti e tutti coloro che hanno collaborato donando il loro tempo e la loro dedizione!

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